Prendendo in prestito queste parole da uno dei grandi protagonisti del Novecento quale fu Pietro Ingrao, e provando a tradurle nel contesto del distretto del Travertino Romano di Tivoli e Guidonia, la prima e più immediata associazione che verrebbe da fare è con il territorio.
Un paesaggio lunare, quello che si attraversa lungo la consolare Tiburtina che divide Tivoli e Guidonia. Cave attive e dismesse, che si intrecciano a fatica con palazzi, attività, parcheggi, persone. Un territorio che soffre gli errori di mancate strategie e politiche industriali. Un settore strategico e importante, che occupa centinaia di lavoratori, anche se in continua e costante decrescita negli ultimi anni.
Conciliare ambiente, territorio, lavoro di qualità, sicurezza e politiche di sviluppo non è un’impresa semplice, ma è necessaria.
Vogliamo ancora la luna. In questo senso, abbiamo provato a muovere alcuni passi con il contratto integrativo interaziendale firmato lo scorso luglio con alcune aziende del territorio.
Un contratto, intanto, e non solo un premio di risultato. Un testo che si sviluppa su alcune priorità: dalla salute e la sicurezza attraverso l’istituzione di un coordinamento dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, al contrasto e prevenzione a rischi lavorativi legati all’emergenza climatica, passando per il premio di risultato e l’aumento dei buoni pasto. Al centro anche i temi della formazione e il contrasto alla violenza di genere attraverso l’adozione del protocollo del contratto nazionale.
L’elemento di maggiore prospettiva è però l’intento di istituire un Osservatorio paritetico specifico per il distretto del Travertino Romano.
Volevamo la luna. È un obiettivo storico delle parti sociali che ha nel tempo trovato difficoltà a concretizzarsi ma che rappresenta un’urgenza per riflettere sulle prospettive di sviluppo, sul rapporto con il territorio e sulla qualità del lavoro del Distretto.
Il Travertino Romano è rinomato per la sua unicità, per la sua qualità e per la sua durevolezza e per queste ragioni è esportato in tutto il mondo in varie forme, sia lavorate, che semilavorate, che da lavorare, quindi sotto forma di blocchi di diretta estrazione.
Il territorio è caratterizzato da un’ampia diffusione di aziende che estraggono e lavorano il Travertino Romano e che occupano centinaia di lavoratori. Un settore che si può quindi definire strategico per il territorio al punto da essere classificato dalla Regione Lazio come Distretto Industriale del Travertino di Tivoli e Guidonia.

Aver raggiunto un’intesa per la costruzione di un Osservatorio di settore rappresenta un importante passo in avanti per le prospettive del territorio. Certamente sarà importante definirne i contorni, gli obiettivi e le competenze perché sia davvero uno strumento di rilancio del settore, di tutela del territorio, di difesa e affermazione del lavoro di qualità; perché sia uno spazio dove mettere al centro salute e sicurezza, formazione, recupero e valorizzazione di professionalità specifiche; perché questo territorio e questo settore ne hanno bisogno.
Vogliamo ancora la luna. In un contesto economico globale, nel quale le recenti intese sui dazi USA – UE generano preoccupazione, per un territorio e un settore che ha un importante bacino di esportazioni all’estero e che negli anni ha ridotto progressivamente le lavorazioni in loco e di conseguenza anche la forza lavoro perdendo progressivamente, tra l’altro, alcune professionalità specifiche, serve avviare una profonda riflessione sulle prospettive e sulle strategie per difendere il lavoro, per ridare valore al prodotto e favorire lo sviluppo delle imprese che su questo territorio operano. È tempo di restituire valore al territorio, di restituire valore al settore, di restituire valore al lavoro. La Fillea Cgil di Rieti Roma Est Valle dell’Aniene e di Roma e Lazio sono pronte a cogliere questa sfida: per le cave, per chi lavora. Vogliamo ancora la luna.

